«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)

venerdì 3 giugno 2016

MARTINELLI, Vincenzio

(Montecatini 1702 – Firenze 1785), intellettuale versatile, in contatto con i circoli progressisti fiorentini di Lami, Niccolini e Cocchi, dopo aver soggiornato in diverse città italiane partì per Amsterdam come segretario di Giuseppe Finocchietti Fauloni, ministro napoletano (1747). Di lì, si trasferì nel 1748 a Londra, dove pubblicò alcune opere e fu amico di Baretti, mentre preferì tenersi in disparte dall’ambiente degli italiani residenti nella capitale. Frequentò Samuel Johnson e il suo circolo e il generale Paoli. Pubblicò la Istoria della vita civile dedicandola a Charles Townshend (1752) e si legò con la famiglia Walpole. Thomas Walpole lo aiutò a pubblicare le Lettere familiari (1758) nelle quali ci sono numerose descrizioni interessanti della vita inglese. Pubblicò una sfortunata Istoria d’Inghilterra (1770-73), accusata di plagio. Amareggiato e a disagio in una Londra diversa da quella che aveva conosciuto nei primi anni, tornò a Firenze nel 1775, dove pubblicò la Storia del governo d’Inghilterra e delle sue colonie (1776) che ebbe il pregio di far conoscere all’Italia la recente storia inglese. «Uno dei grandi pregi del M. fu, senza dubbio, quello di avere tentato di spiegare l’Italia all’Inghilterra e viceversa. La letteratura gli servì per proporre il proprio Paese all’attenzione della Gran Bretagna; la storia per dare agli Italiani una visione più concreta della realtà inglese» (DBI). Membro della Society of Antiquaries dal 1762. DBI.

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