«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)

domenica 12 giugno 2016

MARSILI (Marsigli), Luigi Ferdinando

(Bologna 1658 - ivi 1730) scienziato, viaggiò in Italia tra il 1674 e il 1679, quando partì con l'ambasciatore veneziano Pietro Civran per Costantinopoli, dove rimase un anno. Quando Civran fu richiamato in patria nel 1680, Marsili non lo seguì, e preferì invece recarsi a Spalato, passando per Bulgaria e Serbia. A Zara si imbarcò per Venezia che raggiunse nell'ottobre 1680. Qui decise di dedicarsi alle armi. Nel 1681 si recò a Roma dove pubblicò le Osservazioni intorno al Bosforo Tracio overo Canale di Constantinopoli rappresentate in lettera alla sacra real maestà Cristina regina di Svezia (1681). Nel 1682 si recò a Vienna dove ottenne il grado di sergente, e fu inviato alla fortezza di Gyor per difenderla da Ungheresi e Turchi. L'anno seguente, durante l'offensiva dei Turchi che li avrebbe portati alle porte di Vienna, Marsili fu catturato da soldati tartari che lo vendettero al pascià di Temesvar, che lo destinò come schiavo a servire caffé al suo reparto. Dopo molte avventure, raggiunse Sarajevo dove fu liberato anche grazie all'ex ambasciatore Civran. Dopo un breve soggiorno a Bologna, si recò nuovamente a Vienna, fu assegnato al comando di artiglieria in Ungheria, si ammalò, tornò a Vienna e una volta guarito partecipò alla conquista della fortezza di Neuhausel. Ferito, si curò a Vienna e poi partecipò all'assedio di Buda. Nel frattempo non aveva mai smesso di coltivare il proprio interesse per le scienze naturali e geografiche, raccogliendo le sue osservazioni in manoscritti. Nel 1687 fu in campagna militare in Transilvania, ed ebbe la possibilità di ottenere preziosi codici appartenuti a Mattia Corvino. Dopo alcuni viaggi in Italia, partecipò alla conquista di Belgrado nel 1688. Prese parte alla battaglia di Nis, e nell'inverno 1689-90 studiò le vestigia romane sul Danubio. Nel 1691 fu inviato a Costantinopoli per avviare le trattative di pace. Nel periodo successivo tentò di portare a termine il compito, senza risultato. Nel 1693 ottenne come ricompensa il comando di un reggimento in Slovenia. Nel 1695 costruì un ponte sul Tibisco presso Temesvar, passò tra l'Ungheria e la Bosnia, e partecipò alla definizione dei confini (1699-1701), avendo così la possibilità di compiere numerose osservazioni. Partecipò alla guerra di Successione spagnola, arrivando a Colmar. Processato e degradato nel 1704 per non aver saputo difendere la piazzaforte di Breisach, tornò in Italia e soggiornò in Svizzera. Tornato a Milano, dettò la propria Autobiografia (pubblicata da Lovarini nel 1930).
Si recò poi in Francia, a Montpellier e Parigi, e poi soggiornò per due anni in Provenza raccogliendo nuovi appunti. Nel 1708 rientrò a Bologna dove ottenne un incarico militare contro le truppe asburgiche. L'immediata pace lo rese agli studi.
Nel 1711, dopo anni di sforzi, fece aprire a Bologna l'Istituto delle scienze e arti liberali, che unita alla Accademia degli Inquieti sfociò poi nella Accademia delle scienze.
Nel 1715 fu nominato socio della Accademia delle Scienze di Parigi. Nel 1722 partì per la Francia e l'Inghilterra, dove conobbe Newton e divenne membro della Royal Society. Nel 1723 andò in Olanda, dove visitò Herman Boerhaave.
Ritornato in Italia, si esiliò volontariamente in Lombardia, dove eseguì numerose osservazioni. Passò gli ultimi anni della sua vita a Cassis, in Provenza. Un attacco apoplettico lo indusse a rientrare a Bologna nel 1729, dove morì l'anno seguente.

La Biblioteca Universitaria e l'Archiginnasio di Bologna conservano numerosi suoi manoscritti,
Tra i titoli pubblicati ricordiamo Relazione dei confini della Croazia e della Transilvania (1986) e Ragguaglio della schiavitù (1996).
Di argomento odeporico si vedano anche il Danubius Pannonico-Mysicus (1726), il Viaggio da Livorno a Londra e di qui alle coste olandesi. Lettera di L.F.M. ad Herman Boerhaave (1930), l'Autobiografia di L.F.M. (1930); L. Frati, Il viaggio da Venezia a Costantinopoli del conte L.F.M., in Nuovo Archivio veneto, VIII (1904), pp. 63-94, 295-316; M.E. Amaldi, La Transilvania attraverso i documenti del conte L.F.M. (1930), J. Stoye, Marsigli's Europe (1994).

DBI

Carteggio con Montanari e Malpighi

Osservazioni intorno al Bosforo Tracio

Repubblica - Le straordinarie avventure di LFM

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