«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)

venerdì 17 giugno 2016

CANOVA, Antonio

(Possagno TV 1757 - Venezia 1822) scultore. Soggiornò a Roma presso l'ambasciatore veneto G. Zulian, che lo fece istruire dal suo segretario, G. Foschi, perché apprendesse bene l'italiano, il francese e l'inglese. Nel 1780 fece un viaggio a Napoli nel corso del quale ammirò gli scavi in corso a Minturno, Ercolano, Pompei e Paestum, di cui parla nel diario pubblicato postumo.
Nel 1798 fu a Vienna con il senatore veneziano Abbondio Rezzonico. Da lì partì per un giro della Germania, con tappe a Praga, Dresda, Berlino e Monaco. Tornato in Italia, nel 1801 si recò a Parigi, accolto da Napoleone e dalla Beauharnais. Tornato a vivere in Italia, tornò nuovamente a Vienna (1805) e a Parigi (1810 e 1815 per chiedere la restituzione delle opere prese in Italia). Da Parigi visitò Londra col fratellastro dove ammirò i marmi del Partenone. Canova rientrò in Italia passando per la Renania.
Le lettere che spedì a all'amico Quatremère sono conservate presso la Biblioteca nazionale di Parigi (Mss. It. XIV), in corso di pubblicazione.
Sui viaggi, si veda A. Canova, I quaderni di viaggio (1779-1780) a cura di E. Bassi, Venezia-Roma 1959.

DBI

Nessun commento:

Posta un commento