«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)

domenica 12 giugno 2016

CASSIANO da Macerata

al secolo Giovanni Beligatti (Macerata 1708 - ivi 1791) religioso, nel 1738 fu inviato in Tibet dove fin dal 1707 un piccolo numero di cappuccini praticava la medicina per la comunità cristiana (armeni, russi, cinesi cristiani) Nel 1735 uno di questi padri, Orazio della Penna, tornò in Italia per chiedere un numero sufficiente di missionari per svolgere opera di proselitismo. Ripartì nel 1738 con un gruppo di missionari, tra cui Cassiano che aveva raggiunto la missione a Parigi. I missionari partirono l'11 marzo 1739, giunsero in Bengala da dove risalirono il Gange sino a Patna e di lì proseguirono per il Nepal, dove arrivarono nel febbraio 1740. Dopo un periodo di studio delle lingue indostana e tibetana, in maggio si trasferirono a Katmandu, attraversarono l'Himalaya e giunsero a Lhasa il 6 gennaio 1741. L'accoglienza fu benevola, ma presto l'attività missionaria destò qualche preoccupazione. I convertiti vennero condannati alla fustigazione, e la libertà di culto concessa nel 1741 fu revocata nel 1742. Tre frati, tra cui Cassiano, furono mandati in Nepal, e la missione fu definitivamente chiusa tre anni dopo. Cassiano continuò l'attività missionaria in Nepal e in Bengala fino al 1756, quando una malattia lo costrinse a tornare in patria.
Cassiano redasse un Giornale di viaggio conservato manoscritto presso la Biblioteca comunale di Macerata (5-3-C. 18) che fu pubblicato parzialmente nel 1902 ed interamente nel 1953. La seconda parte del giornale è andata perduta.
Nel 1767 apparvero a Verona le Memorie istoriche delle virtù, viaggi e fatiche del p. Giuseppe Maria Bernini da Gargnano, viceprefetto delle missioni del Tibet, scritte a un amico dal p. Cassiano da Macerata.
Pubblicò l'alfabeto indostano (1771) e quello tibetano (1773). Quest'ultimo comprende una Introduzione al viaggio per l'India e una Piccola descrizione dell'India orientale o Indostan.
Redasse inoltre uno studio sulla religione indù che porta però il titolo di Teologia dei Tibetani, manoscritto conservato alla Biblioteca comunale di Macerata (5.3.C.33).

DBI
Clerici 2008, 1290-1309

Memorie istoriche

Nessun commento:

Posta un commento