(Torino 1719 – Londra 1789). Nel 1751 si stabilì a Londra su
suggerimento di Lord Charlemont, dove rimase fino al 1760. In questo periodo collaborò
con il teatro italiano (Ubezio 2013, p. 89, nega la possibilità che possa
esserne stato il direttore, come riporta invece il DBI), diede lezioni di
lingua italiana e soprattutto entrò in contatto con il vivace ambiente
culturale londinese, stringendo amicizia con i migliori intelletti del tempo,
tra cui lo scrittore Fielding, il pittore Reynolds (che gli fece un famoso
ritratto), l’attore Garrick e il critico Samuel Johnson. Pubblicò alcune opere,
la più importanti delle quali fu il Dizionario italiano-inglese e due
brevi grammatiche italiane, che gli fruttarono un certo guadagno. L’occasione
di accompagnare Edward Southwell – giovane di ricca famiglia – lo convinse a
tornare in Italia. A Milano pubblicò il primo volume delle Lettere familiari
ai suoi tre fratelli (1762), descrizione del viaggio dall’Inghilterra
all’Italia attraverso la Spagna e il Portogallo che destò le proteste del
ministro del Portogallo per le critiche al suo paese. A Venezia pubblicò il
secondo volume (1763), ma l’edizione completa poté apparire solo nel 1770 in
inglese e a Londra col titolo A Journey from London to Genoa through
England, Portugal, Spain and France.
A Venezia pubblicò il periodico La frusta letteraria nella quale
(n. XIX) incluse una lettera da Londra datata 1751 nella quale dà una
descrizione della capitale europea vista dagli occhi di un viaggiatore da poco
arrivato. Aspramente censurato e criticato per la Frusta, nel 1766
Baretti decise di tornare in Inghilterra, dove – salvo un viaggio in Spagna nel
1768-69 – rimase fino alla morte. Nel 1769 fu processato per l’uccisione di un
uomo che lo aveva minacciato per la strada, e fu assolto grazie all’aiuto dei
suoi numerosi amici londinesi. Eletto segretario per la corrispondenza estera
della Royal Academy, allora sotto la direzione di Joshua Reynolds, pubblicò la
Guide
through the Royal Academy (1781). Nel 1767 scrisse lo Account of the
manners and customs of Italy; with observations on the mistakes of some
travellers, with regard to that country per replicare alle critiche
mosse all’Italia da Samuel Sharp in seguito al suo Grand Tour sul
continente. Tra molte altre opere, alcune delle quali scritte a scopo didattico
per aiutare l’apprendimento della lingua italiana da parte dei suoi allievi (Easy
Phraseology, 1775 e Scelta delle lettere familiari, 1779), la più
interessante fu il Discours sur Shakespeare et sur Monsieur de Voltaire
(1777) per la difesa dello scrittore inglese contro le critiche mossegli da
Voltaire.
DBI, ODNB
Clerici 2008, pp. 1477-1517
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