«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)

martedì 14 giugno 2016

BARETTI, Giuseppe

(Torino 1719 – Londra 1789). Nel 1751 si stabilì a Londra su suggerimento di Lord Charlemont, dove rimase fino al 1760. In questo periodo collaborò con il teatro italiano (Ubezio 2013, p. 89, nega la possibilità che possa esserne stato il direttore, come riporta invece il DBI), diede lezioni di lingua italiana e soprattutto entrò in contatto con il vivace ambiente culturale londinese, stringendo amicizia con i migliori intelletti del tempo, tra cui lo scrittore Fielding, il pittore Reynolds (che gli fece un famoso ritratto), l’attore Garrick e il critico Samuel Johnson. Pubblicò alcune opere, la più importanti delle quali fu il Dizionario italiano-inglese e due brevi grammatiche italiane, che gli fruttarono un certo guadagno. L’occasione di accompagnare Edward Southwell – giovane di ricca famiglia – lo convinse a tornare in Italia. A Milano pubblicò il primo volume delle Lettere familiari ai suoi tre fratelli (1762), descrizione del viaggio dall’Inghilterra all’Italia attraverso la Spagna e il Portogallo che destò le proteste del ministro del Portogallo per le critiche al suo paese. A Venezia pubblicò il secondo volume (1763), ma l’edizione completa poté apparire solo nel 1770 in inglese e a Londra col titolo A Journey from London to Genoa through England, Portugal, Spain and France.  A Venezia pubblicò il periodico La frusta letteraria nella quale (n. XIX) incluse una lettera da Londra datata 1751 nella quale dà una descrizione della capitale europea vista dagli occhi di un viaggiatore da poco arrivato. Aspramente censurato e criticato per la Frusta, nel 1766 Baretti decise di tornare in Inghilterra, dove – salvo un viaggio in Spagna nel 1768-69 – rimase fino alla morte. Nel 1769 fu processato per l’uccisione di un uomo che lo aveva minacciato per la strada, e fu assolto grazie all’aiuto dei suoi numerosi amici londinesi. Eletto segretario per la corrispondenza estera della Royal Academy, allora sotto la direzione di Joshua Reynolds, pubblicò la Guide through the Royal Academy (1781). Nel 1767 scrisse lo Account of the manners and customs of Italy; with observations on the mistakes of some travellers, with regard to that country per replicare alle critiche mosse all’Italia da Samuel Sharp in seguito al suo Grand Tour sul continente. Tra molte altre opere, alcune delle quali scritte a scopo didattico per aiutare l’apprendimento della lingua italiana da parte dei suoi allievi (Easy Phraseology, 1775 e Scelta delle lettere familiari, 1779), la più interessante fu il Discours sur Shakespeare et sur Monsieur de Voltaire (1777) per la difesa dello scrittore inglese contro le critiche mossegli da Voltaire. 
DBI, ODNB
Clerici 2008, pp. 1477-1517

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