(Venezia 1725 - Dux 1798) Tra il 1741-42 compì un primo viaggio in Levante, a Corfù e Costantinopoli, e nello stesso periodo conobbe Teresa Imer. Nel 1743 si recò a Martirano, in Calabria, per prendere servizio presso il vescovo Bernardino Bernardi. Il viaggio fu denso di avventure, ma presto capì che il luogo non era adatto alla sua indole. Lasciò il lavoro e si recò a Napoli, Roma, Ancona e tornò a Venezia. Qui si imbarcò nuovamente per Corfù e Costantinopoli, per tornare a Venezia nel 1746. Dopo tre anni, andò a Milano, Mantova e a Cesena, dove conobbe Henriette, uno dei grandi amori della sua vita che accompagnò a Ginevra e dove la lasciò in un addio straziante. Tornato a Venezia, ne ripartì nel 1750 per Parigi. A Lione si affiliò alla massoneria. A Parigi (1750-52) conobbe molte persone illustri (d'Alembert, Crébillon, Fontenelle). Nel 1752 partì col fratello Francesco e si incontrò con la madre a Dresda. Si diresse poi a Praga e Vienna, dove conobbe Metastasio. Nel 1753 tornò nuovamente a Venezia dove nel 1755 fu arrestato e rinchiuso nel carcere dei Piombi, da dove riuscì a fuggire dopo 15 mesi di reclusione. Nel 1757 è nuovamente a Parigi, da dove è inviato in varie missioni in Francia e ad Amsterdam. Vi incontrò anche Giustiniana Wynne. Nel 1759 andò in Olanda (dove ritrovò Teresa Imer e seppe di essere padre di una bambina) con un incarico per il governo, ma non essendo riuscito a portare a termine il compito proseguì per Colonia e per un lungo giro di peregrinazioni. Nel 1760 fu in Svizzera e visitò Voltaire (che però lo lasciò amareggiato) e passò in Francia e in Italia. Tornò a Parigi nel 1761 e nel giugno partì per Londra, portando con sé un figlio di Teresa Imer (ora Cornelis), e dove intendeva organizzare delle lotterie. Rimase a Londra fino al 1764, quando riprese la strada dell'Europa: Francia, Germania, Russia. Nel 1765 passò in Polonia dove venne sfidato a duello dal conte F. Branicky. L'evento lo costrinse a lasciare la Polonia. Nel 1767 fu a Vienna, dove venne bandito. Stessa sorte ebbe a Parigi pochi mesi dopo. Cercò quindi riparo a Madrid, dove rimase tra il 1767-1768. Qui confermò la propria convinzione che viaggiare era l'unico modo per conoscere la varietà degli uomini e dei loro costumi. Ripartì per la Francia dove si dedicò alla stesura della Confutazione della storia del Governo Veneto d'Amelot de la Houssaie, che pubblicò a Lugano. A fine 1769 torna in Italia. Qui si fermano le sue Memorie.
Nel 1774 ottenne la grazia e fu autorizzato a tornare a Venezia, dopo 18 anni di assenza. Qui fu confidente degli inquisitori, conobbe Lorenzo Da Ponte (1777) e ritrovò Cagliostro (1778, già conosciuto a Aix-en-Provence nel 1769), divenne editore e impresario teatrale e suscitò le ire con un libretto Né amori né donne. Dovette quindi lasciare nuovamente la città. Fu a Trieste, poi brevemente a Venezia, e poi girovagò in Germania, Olanda e Vienna, dove rivide Da Ponte. Ormai anziano accettò l'incarico di bibliotecario offerto dal conte G.C. di Waldstein presso il suo castello di Dux (Duchov) in Boemia, che lasciò solo per brevi viaggi a Praga, Dresda o Berlino, e dove compilò la Histoire de ma vie.
Si conservano un ricco epistolario e molte sue carte, soprattutto al castello di Dux, solo in parte editi.
DBI
«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)
sabato 18 giugno 2016
CASANOVA, Giacomo
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