(Dubrovnik 1711 - Milano 1787) religioso gesuita, letterato e matimatico. Nel 1757-58 è a Vienna, dove fu redatto e pubblicato il suo testo più noto, Philosophiae naturalis theoria redacta ad unicam legem virium in natura existentium, che ebbe risonanza europea. Dopo una breve sosta a Roma partì per Parigi nel 1759, dando inizio da una serie di viaggi che definì "un piacevole giro, fatto unicamente per interrompere le mie gravissime ... applicazioni" (Giornale del viaggio in Polonia, 1784, p. X), ma forse ebbe anche segrete mansioni diplomatiche affidategli dalla curia romana. Tra il maggio e il dicembre 1760 fu in Inghilterra, dove visitò anche Greenwich, Oxford e Cambridge, e dove fu in relazione con molti intellettuali e scienziati tra cui B. Franklin. A Londra pubblicò anche il poema didascalico De Solis ac Lunae defectibus e fu proposto membro della Royal Society, alla quale fu associato nel gennaio 1761.
Nel dicembre 1760 Boscovich parte per Costantinopoli con l'incarico della Royal Society di osservarvi il transito di Venere. Lungo il viaggio visitò l'Olanda e la Germania, e fu nuovamente a Vienna dove si unisce all'ambsciatore veneziano Pietro Corner, anche lui in viaggio per Costantinopoli. Vi giunsero nel novembre, dopo aver toccato Corfù, Gallipoli e le rovine di Troia, troppo tardi per osservare il transito previsto per il settembre. Boscovich rimase a Costantinopoli circa sei mesi, e poi partì per Pietroburgo a seguito dell'ambasciatore inglese J. Porter, attraversando i territori turchi, la Bulgaria, la Moldavia fino a Galatz e al confine polacco. Di questa parte di viaggio redasse un Giornale (trad. francese Lausanne 1772, ed. or. Bassano 1784) ripubblicato nel 1966 col titolo Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia. Un grave incidente lo forzò a sostare presso i gesuiti di Kamieniec, poi soggiornò a Varsavia dal luglio al dicembre 1762, ospite di S.A. Poniatowski. Qui scrisse un Essai politique sur la Pologne (1764). Rinunciò a proseguire per Pietroburgo per motivi di salute, e forse anche politici. Passando per Cracovia, la Slesia e Vienna tornò a Roma nel settembre 1763. Fu poi a Pavia, Milano e Venezia.
Nel 1773 depose l'abito gesuitico in seguito alla abolizione della Compagnia, e si trasferì a Parigi dove rimase fino al 1782. Tornò quindi in Italia dove rimase fino alla morte soggiornando in diverse città.
Socio corrispondente dell'Académie Française
Rimangono inedite molte lettere.
DBI
«Chi lascia una relazione odeporica, anche se non viaggia per diporto, può, solitamente, essere assimilato a chi lo fa» (Scaramellini 1985)
venerdì 17 giugno 2016
BOSCOVICH (Bošković), Ruggero Giuseppe (Ruder Josip)
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